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| Emanuele De Micheli ♣ Ed ecco un tizio che mi sorrideva. Cioè, ma vaffanculo di cuore, eh! Innervosito, gli scoccai un’occhiata seccata e gettai un ultimo sguardo alle mie spalle prima di rassegnarmi a quei coglioni che amavano farsi i cazzi miei guardando se la mia ricrescita era a un buon punto. Avrei dato fuoco all’intero locale, cameriere compreso – che, ora che ci pensavo, attendeva ancora una mia ordinazione. - Cosa voglio? Senti, a meno che tu non possa toglierti definitivamente quel fottuto sorrisetto da coglione fatto, mi accontento di qualunque cosa possa farmi passare il cerchio che ho alla testa da stamani. E che magari sia forte, grazie. – Ovviamente il tutto pronunciato con un forte accento italiano. E se non capiva si attaccava. Misi le mani in tasca, aspettando una risposta quantomeno indignata, mentre lo squadravo attentamente. Dio sa quanto mi puzzasse di ragazzo di buona famiglia – genere che ovviamente detesto. Uno di quei ragazzi che sembrano usciti da un film hollywoodiano, no? Semplicemente disgustoso. Insopportabile. Una di quelle persone che vivono la propria vita come se fosse tutta un idillio, che non si sono ritrovati con un fratellastro e una madre che sembra tua sorella maggiore. Al massimo quello è uno che le mette tutte incinte. L’ho già detto che lo trovavo odioso?, sì?, no? Oh, ma chi se ne frega. Così, giusto per essere un po’ più maleducato di quanto fossi già stato, mi affrettai ad aggiungere un ‘…e velocemente’ alla mia precedente richiesta. Fammi. Ubriacare. In poche parole il messaggio è questo; visto che oggi proprio non è serata, potrò almeno consolarmi? « We're all fuckin' wild. That's what Danger Days is. »
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